Panoramica del Cusio Panoramica Lago Maggiore Mottarone Valle Strona

Ultime Notizie


03/06/2024 - INAUGURAZIONE STAGIONE DI FIORITURA DEL GIARDINO ALPINIA DOMENICA 16 GIUGNO 2024

Locandina 16 giugno 2024  [Continua]

01/03/2024 - AVVISO - IL COMUNE DI VILLADOSSOLA ASSUME - CONCORSO PER FUZIONARIO DELL'UFFICIO TECNICO COMUNALE.

Enti  [Continua]

06/10/2023 - SENTIERO DELL'ENERGIA SABATO 7, SABATO 21, SABATO 28 OTTOBRE

Sentiero dell'Energia  [Continua]

14/07/2023 - VISITA GUIDATA CON GLI ERBORISTI SOLDANI E DEGUSTAZIONE AL GIARDINO

 Visita guidata con gli erboristi Soldani  Degustazione al giardino  [Continua]

25/05/2023 - PITTURA IN GIARDINO SABATO 17 GIUGNO 2023

Pittura in giardino  [Continua]

___________________________________________________

 Benvenuti


 

Il Giardino Botanico Alpinia, la cui estensione è pari a circa quattro ettari, si trova sulle pendici del M. Mottarone, un rilievo prealpino incuneato tra il lago Maggiore (Verbano) e il lago d’Orta (Cusio).


Alpinia, ubicato in frazione Alpino di Stresa (provincia del Verbano – Cusio – Ossola, VB), è raggiungibile in auto da Stresa seguendo le indicazioni per Gignese o, dal lago d’Orta passando per Armeno o, in alternativa, tramite la funivia che collega il lido di Carciano di Stresa alla cima del M. Mottarone, scendendo alla fermata intermedia in località Alpino.


Il Giardino Botanico Alpinia, istituito nel 1934 da Igino Ambrosini e Giuseppe Rossi, nacque per preservare uno dei luoghi più panoramici della frazione Alpino. Grazie a questa iniziativa ancora oggi il visitatore può passeggiare tra le aiuole rocciose del parco fin dove il pendio offre un’incantevole vista sul lago Maggiore, che spazia dalle isole del golfo Borromeo fino alle catene montuose circostanti.


Il territorio in cui sorge Alpinia, ricadente nel settore insubrico del Piemonte, offre una flora peculiare adattata al clima mite a impronta oceanica dovuto alla vicinanza dei laghi. Nelle aiuole sono collocate specie comuni in questi ambiti ma meno frequenti a livello regionale (Erythronium dens-canis [foto]), numerose felci (Osmunda regalis, Blechnum spicant, Matteuccia struthiopteris), entità delle brughiere (Calluna vulgaris, Cytisus scoparius, Chamaecytisus hirsutus [foto], Gentiana purpurea), dei pascoli magri acidofili (Anthericum liliago, Arnica montana [foto], Gentiana acaulis [foto]) o di prati aridi, radure o di rocce affioranti (Allium lusitanicum, Filipendula vulgaris [foto], Polygonatum odoratum [foto], Potentilla rupestris [foto]).


L’altitudine a cui è ubicato il giardino permette inoltre l’acclimatamento anche di specie di quote superiori o inferiori. Attualmente la collezione botanica del giardino è costituita da circa 750 specie provenienti in gran parte dai rilievi alpini. I generi più rappresentati nelle aiuole sono: Artemisia, Centaurea [2 foto], Dianthus [foto], Geranium [foto di G. sanguineum], Pulsatilla [foto di Pulsatilla patens], Rhododendron e Silene [foto di Silene saxifraga].


Le aiuole ospitano inoltre specie dalle vistose fioriture (Papaver atlanticum [foto], Senecio abrotanifolium [foto]) e circa 80 cultivar (Cosmos bipinnatus [foto]). Oltre alla notissima Stella alpina (Leotopodium alpinum [foto]), le aiuole accolgono endemismi provenienti dalle alpi occidentali (Potentilla grammopetala, Campanula excisa, Sempervivum grandiflorum) e dalle prealpi calcaree (Inula helenium [foto], Horminum pyrenaicum [foto], Primula glaucescens), cui si aggiungono specie di interesse conservazionistico (Eryngium alpinum [foto], Aquilegia alpina, Gentiana lutea, Tulipa sylvestris ssp. australis [foto]), di limitata diffusione regionale (Epimedium alpinum [foto], Saponaria lutea) e dalle incantevoli fioriture (Dictamnus albus, Pulsatilla vulgaris [foto]). La collezione di Alpinia accoglie inoltre entità provenienti da altri sistemi montuosi: Caucaso (Eryngium giganteum, Heracleum mantegazzianum), Pirenei (Potentilla alchemilloides), Himalaya (Aster stracheyi, Gentiana tibetica, Incarvillea mairei [foto]) e Nord America (Anemone canadensis, Dodecandrum tetrandrum [foto], Heliopsis scabra).


Di rilievo è la collezione di rododendri che include svariate specie asiatiche nonché autoctone (Rhododendron ferrugineum, R. hirsutum). Nei pressi dello stagno collocato a est del parco dimorano in una zona paludosa specie igrofile (Iris pseudacorus, Phragmites australis, Scirpus sylvaticus, Thelypteris palustris) a cui si affianca una aiuola in cui sono inserite entità di torbiera (Menyanthes trifoliata, Rhyncospora alba [foto]) oltre alle piccole ma affascinanti piante insettivore (Drosera intermedia [foto], D. rotundifolia).


Infine, a valle dell’area umida si sviluppa un sentiero al margine del quale si osservano numerosi esemplari di specie arboree e arbustive spontanei nelle aree circostanti (Acer pseudoplatanus, Castanea sativa, Fagus sylvatica, Frangula alnus, Fraxinus excelsior, Juniperus communis, Laburnum anagyroides [foto], Sorbus aria, S aucuparia) o piantumati per scopi didattici (Abies normanniana, Betula costata, Ostrya carpinifolia, Quercus ilex).